Ad oggi Piazza del Mastro viene considerata come il centro storico del paese. Con questo suo lastricato bianco irregolare, con l’antico pozzo e ciò che rimane delle vecchie abitazioni ospita oggi alcune delle feste tradizionali del Paese:
la festività della Santa Croce, nei primi mesi di maggio; il Presepe vivente che si adatta in maniera impeccabile a quella atmosfera; ma anche i festeggiamenti dell’Immacolata Concezione del 8 dicembre con il Falò e la degustazione di prodotti tipici.
Per scoprire le nostre origini dobbiamo partire da questa Piazza, che molto probabilmente, è intitolata a ricordo di Luigi e Andrea Del Mastro, caduti della Prima Guerra Mondiale.
In questa piazza vivevano molte famiglie, diverse delle quali facevano del pascolo di pecore e capre la propria attività lavorativa. In primavera inoltrata, questi pastori “caprari”, ritiravano gli animali da molti comuni, fino ad arrivare in Basilicata. Perché venivano ritirati questi animali? Certamente perché questa attività era diventata essenziale e fondamentale per l’economia del Paese (si stima infatti che ogni pastore possedesse un gregge con 200/300 pecore).
Il latte delle pecore veniva utilizzato non solo come bene primario di alimentazione, ma anche per la trasformazione in formaggi e ricotte da vendere poi nei mercati. Allo stesso tempo, con la lana ricavata durante l’estate (stagione in cui avviene la tosatura delle pecore) venivano realizzate dalle donne coperte e cappotti.
Alcuni di questi pastori, possedevano anche fondi in prossimità della “iomara”, ovvero il fiume Calore, poco distante dal centro del Paese. Questi pastori, portavano i greggi in pascolo proprio in quei terreni per garantire agli animali di potersi sfamare e idratare. Inoltre avevano costruito degli ingranaggi, ovvero delle ruote che, muovendosi col flusso dell’acqua, trasportavano quest’ultima fino ai terreni, per garantirne l’irrigazione.
Questa attività di pascolo è durata in maniera intensa fino agli anni 60/70, poi lentamente è venuta meno, gli anziani pastori decedevano e i giovani avevano cominciato ad intraprendere strade diverse.
Ma in questa Piazza si svolgeva anche la Festa del Grano con la benedizione dei carri del grano.
Durante la processione venivano portati i covoni di grano per far si che la benedizione scendesse sui raccolti futuri.
Attraverso i ricordi di coloro che abitavano quel luogo, ci è stato tramandato di come, rispetto ad oggi, la Cappella, che era molto più piccola, era posizionata 20 mt più sopra e nella stessa era custodita una scultura lignea ottocentesca, la “Crocifissione”.
Recentemente la Cappella Santa Croce è stata restaurata e conserva ancora questa antica scultura.