Castello del Lago

Castello del Lago (detta anche Castel del Lago) è una tra le varie frazioni che compongono il territorio comunale di Venticano.

Data di pubblicazione:
04 Dicembre 2020
Castello del Lago

All'epoca del Regno delle Due Sicilie il territorio di Castello del Lago faceva parte della provincia del Principato Ultra, avente per capoluogo dapprima Montefuscolo, poi (dal 1806) Avellino. Già facente parte del feudo dei principi di Sirignano e in piccola parte del territorio degli Spinelli di Napoli, principi (1677) di San Giorgio La Montagna, fu spezzettato in piccole proprietà terriere in modo da poter essere agevolmente acquistato dai contadini/braccianti dell epoca. La riforma agraria fu per la maggior parte attuata con l'avvento della Repubblica, in seguito alla riforma del latifondo. Come in buona parte del sud Italia nei primi anni del Novecento la maggior parte dei redditi erano le rimesse che gli uomini emigrati in America inviavano a mogli e famiglie rimaste a casa. Notevole è stato il peso nel XIX e XX secolo dell'emigrazione verso le Americhe, maggiormente verso le zone di New York e Boston, in misura minore verso il sud America. Ad oggi, mancando la zona di vere e proprie attività economiche l'emigrazione è l'unica vera alternativa alla disoccupazione, a un lavoro grigio che a volte sconfina nel nero o al precariato di qualche tipo. Prima del 1948 l'odierna compagine territoriale di Castello del Lago faceva parte del più grande comune limitrofo, Pietradefusi. Con il d.lgs. n. 665 del 21 aprile 1948 del presidente della Repubblica Enrico De Nicola si sancì la definitiva separazione da Pietradefusi e la costituzione di un nuovo comune che, sotto la denominazione di Venticano.
Castello del Lago dista circa 3 km dal centro del Paese, vi risiedono all’incirca 380 persone ed è situato in un contesto prettamente collinare. 

La zona è stata frequentemente interessata dai terremoti che nel corso dei secoli hanno colpito Irpinia e Sannio. Proprio a seguito del sisma del 1980, il più intenso del '900, l'abitato della frazione è stato quasi completamente ricostruito, anche se in realtà i danni del solo terremoto erano stati marginali, essendo molte delle abitazioni dell'epoca già fatiscenti poiché costruite in economia almeno nell'800 se non prima.

Il paese offre spunti per escursioni naturalistiche grazie al fiume Calore Irpino e ai torrenti Mele e Montevergine. Non lontano da Castel del Lago, ma nel territorio comunale di Apice, è possibile osservare i resti di un ponte romano del 190 a.C. detto "ponte rotto" o "ponte appiano", facente parte della via Appia antica che congiungeva Roma a Brindisi. Fu rinnovato da Adriano, come attestano anche i sei miliari ritrovati lungo il percorso, e attraversava il Calore proprio con il Ponte Rotto. Forse realizzato inizialmente in legno, fu ricostruito in muratura probabilmente in età trainea. La struttura, a schiena d'asino, era lunga circa 142 metri e comprendeva otto archi sorretti da sette piloni, di cui tre in acqua e quattro sul terreno. La carreggiata aveva una larghezza di circa quattro metri e il complesso era rivestito in opera reticolata.

La frazione è un importante snodo stradale irpino, in quanto è a ridosso del raccordo autostradale 9 che collega la città di Benevento al casello dell'Autostrada A16 Napoli - Canosa. Inoltre il territorio urbano è attraversato dalla Strada statale 7 Via Appia che collega la frazione con San Giorgio del Sannio e Calore. Proprio la vicinanza al casello dell'autostrada A16 fanno della località una fermata obbligata dei pullmann che collegano buona parte dell' Irpinia e qualche comune del Sannio con il capoluogho regionale, oltre a essere un ottimo mezzo di collegamento con l'aeroporto di Napoli-Capodichino.

Se vuoi raggiungere, con un autobus, una determinata meta, inevitabilmente attraverserai Castello del Lago, così come gli antichi romani, percorrendo la via Appia per raggiungere Roma o Brindisi, passavano su questo territorio.

 

Ultimo aggiornamento

Sabato 14 Gennaio 2023